In inverno dedico molte giornate alla scoperta delle amate Marche, creando itinerari da suggerire a chi viene in vacanza sul Conero. Una domenica di febbraio ad esempio, quella di carnevale, ho deciso di coniugare camminata, mangiata e bellezza a non più di un’ora dalle Grange, che si trova a Marcelli di Numana. Dato che con me c’era l’inseparabile Paco, il quattro zampe giovincello di casa, ho optato per Fiastra ed Urbisaglia e per una grigliata che ricorderò a lungo. Dunque, partita a metà mattinata dall’agriturismo (le Grange), sono entrata in autostrada a Porto Recanati per uscire un casello più a sud, a Civitanova Marche. Fuori dal casello si prende la strada a sinistra, un chilometro circa e ci si immette nella superstrada 77 direzione Tolentino/Foligno. Si esce dopo una ventina di chilometri a Sforzacosta e, da lì, Fiastra è a due passi (non fate caso all’approssimazione delle distanze, non me le sono segnate in maniera certosina, comunque sono verificabili in internet).
E’ stata una gita bellissima, apprezzata da tutti: Paco ha corso a destra e a manca. Riassumendo, che cosa c’è da vedere? Innanzi tutto la Riserva Naturale Abbadia di Fiastra, 1825 ettari di terreni che circondano l’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, luoghi dove sono ancora evidenti le tracce della lunga presenza e del lavoro dei monaci. Il centro abitato Abbadia di Fiastra lega il suo nome all’Abbazia, fondata nel 1142, una di quelle cistercensi meglio conservate in Italia. La Chiesa abbaziale è una costruzione monumentale e al suo fianco è conservato il monastero, con un chiostro ricostruito nel XV secolo. Oggi resta il Refettorio dei conversi (monaci dediti al lavoro manuale) con volte a crociera e sette colonne composte da basamenti, fusti e capitelli provenienti dalle rovine della vicina città di Urbs Salvia. Sul lato ovest si trova il cellarium ex magazzino e deposito. Sotto, nella Sala delle Oliere, originariamente usata dai monaci per la conservazione dell’olio, è allestita la Raccolta Archeologica Abbadia di Fiastra. Sul lato est, a fianco della chiesa, si apre un passaggio per le Grotte del monastero, sotterranei usati per conservare i viveri. Nelle Cantine invece venivano lavorate le uve raccolte nelle vigne dell’Abbazia ed ora ospitano il Museo del Vino. A circa cinque minuti d’auto dall’ Abbazia si trova il Parco Archeologico di Urbs Salvia, il più importante e spettacolare delle Marche. Si sviluppa per 40 ettari ed il percorso di visita si snoda in un comodo tracciato di un chilometro, che consente di cogliere nella sua interezza la struttura di una tipica città romana. Nel punto più alto è collocato il Serbatoio dell’acquedotto, due gallerie parallele che rifornivano d’acqua la città sottostante. Più in basso il Teatro, uno dei più grandi d’Italia e l’unico che conservi consistenti tracce di intonaco dipinto. Ai piedi della collina sorge la maestosa area sacra, costituita da un tempio minore e da un grande Tempio con criptoportico, corridoio sotterraneo dove si possono ammirare affreschi con iconografie legate alla propaganda augustea e riquadri con scene di animali intervallate da maschere lunari. Al di fuori dell’imponente Cinta muraria, alta in alcuni punti fino a cinque metri, si trova l’Anfiteatro, fatto costruire da Lucio Flavio Silva Nonio Basso alla fine del I sec. d.C. Nei pressi dell’Anfiteatro sorgono due imponenti Monumenti funerari. La visita al Museo Archeologico Statale permette infine di avere uno sguardo d’insieme sulla civilizzazione romana del sito.
Avida di conoscenza quanto amante della buona tavola, a pranzo ho deliziato il palato da Pippo e Gabriella, storica trattoria di Sant’Angelo in Pontano, a10 km. da Urbisaglia, in provincia di Macerata. In un clima alquanto casereccio, la scelta è caduta sull’antipasto a base di salumi e verdure e grigliata mista cotta a legna sul camino. Patatine fritte di contorno come quelle che faceva mia nonna Fulvia e fa mia mamma, tonde e sottili. Cibo di qualità, prezzo da trattoria. Consigliato!
Il Blog di Cristina