Il selfie perfetto? A Numana sulla panchina dell’amore

In tempo di selfie, Numana la butta sul romantico con la panchina dell’amore. Inaugurata a giugno, in soli due mesi è diventata un must, tappa obbligata per lo scatto che incornicia la vacanza sul Conero. Un’idea che piace non solo ai turisti, ma anche ai locali, superata l’iniziale ritrosia per lo più di qualche maschietto. E certo, i ‘macioni micioni’ la fanno cadere dall’alto poi, puntualmente capitolano perché, in fondo, le donne vanno accontentate, altrimenti chi le sopporta. Per fortuna c’è ancora in giro qualche uomo vecchia maniera che capisce al volo l’occasione per farsi bello con la sua bella e propone spontaneamente il selfie con cuori rossi e vista. Comunque, tornando alla tipologia di iniziativa, riportare i più ai tempi degli innamorati di Peynet è assolutamente positivo e, ricordare Numana come la cittadina dell’amore, è decisamente azzeccato. Quindi un plauso all’ ideatore della seduta a due cuori con sfondo Conero. Piazza Nova la ospita e il panorama fa il resto. Prima dello scatto poi, a due passi di distanza c’è la variabile aperitivo chic con vista ed anche quello ci mette del suo. Quindi cari turisti e non, sappiate che a Numana è stata creata la coreografia perfetta per la vacanza dell’amore, con tanto di selfie perfetto con voi protagonisti.

Il Blog di Cristina

 

La storia di Bracco, il cane buono

Bracco è l’essere animale più dolce, buono e fedele che abbia avuto la fortuna di avere al fianco: ci ama con tutto se stesso, siamo il suo universo, si è messo totalmente nelle nostre mani. Di fronte a tale enormità di buoni sentimenti a volte ti senti piccolo e lo ringrazi per l’aiuto a comprendere che forza incredibile abbia l’amore. E’ entrato nella nostra vita per caso, in maniera assolutamente non scontata. Era il febbraio del 2006. Un giorno sono partita con i miei figli, da Marcelli di Numana alla volta del canile di Osimo. Volevamo un nuovo amico da portare alle Grange. Appena arrivati, in tanti ci hanno accolto facendoci feste, abbaiando e scodinzolando, saltando per avere una carezza. Una stretta al cuore…li avremmo portati tutti a casa. Ad un certo punto però, facendo un giro per il canile ci siamo imbattuti in un ricovero, un corridoio lungo con le sbarre da cui si intravedeva una figura bianca spiattellata sul muro, talmente impaurita che, se avesse potuto, l’avrebbe volentieri oltrepassato pur di diventare invisibile. ‘Cos’ha quel cane?’ ho chiesto alle volontarie. ‘E’ spaventato è stato maltrattato e ha paura’. Cerco di avvicinarmi e lui si fa sempre più tremante e piccolo. ‘E’ buono?’… ‘le assicuriamo che è il più buono che c’è al canile ma non è un cane facile per via di quello che ha passato’. Lo avevano picchiato e, col tempo abbiamo scoperto che gli avevano anche sparato. Nella sua schiena una lastra ha rilevato pallini da caccia.

In quel momento storico avrei dovuto inserire la nuova figura in un contesto lavorativo, a contatto con bimbi e altri cani e, in famiglia, avevo uno dei figli ancora piccolo. Tanti pensieri mi passarono per la testa ma l’istinto sopravvenne sulla [...]

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